La ricerca di persone scomparse è un’attività di soccorso estremamente delicata e complessa sotto ogni aspetto, dove il fattore tempo è una priorità essenziale e dove è importante approntare, organizzare e coordinare in modo efficace tutta la macchina della Protezione Civile.
Per avvalorare questo principio, si è svolta nelle giornate di sabato 11 e domenica 12 maggio u.s. in località Naz Sciaves, un paesino poco sopra Bressanone, una grande esercitazione di ricerca e soccorso in ambiente montano, organizzata dai vertici del Soccorso Alpino e Speleologico dell’Alto Adige, denominata “ISAK 2019”.
L’evento, che si è svolto sotto la supervisione del Sindaco di Naz-Sciaves Sig. Überbacher Alexander, in carica anche come Funzionario di Protezione Civile competente per il proprio comune, ha visto la partecipazione di ben 13 associazioni impegnate nel soccorso, per un totale di circa 200 persone, oltre a vari mezzi terrestri e aerei, questi ultimi messi a disposizione dal ministero della difesa, come elicotteri del 4° AVES “ALTAIR” e della Sezione Aerea della GdF di Bolzano.
Obiettivo della ISAK è stato quello di verificare e possibilmente migliorare la complessa macchina della protezione civile che già in molte occasioni ha dimostrato la propria efficienza, oltre che coinvolgere altre realtà del settore, anche di province limitrofe, ad operare assieme alle forze locali.
L’evento ha visto la partecipazione attiva di unità del Soccorso Alpino, Cinofili, Soccorso Acquatico, Soccorso Speleo, Croce Rossa, Croce Bianca, Corpo Volontario dei Vigili del Fuoco, Gruppo Operatori Emergenza Radio, Centrale Provinciale Emergenza, Elisoccorso Alto Adige e Soccorso Alpino della Guardia di Finanza. Particolarmente degna di nota è stata la partecipazione di un team composto da 30 soccorritori appartenenti al Soccorso Alpino CNSAS Veneto, con il quale da moltissimi anni è in atto una stretta collaborazione per quanto riguarda la formazione e l’addestramento di Tecnici di Ricerca (TeR) altoatesini.
Fondamentale è stato il sostegno dell’Agenzia per la Protezione Civile e della colonna mobile protezione civile della croce Bianca che ha fornito ai partecipanti alla “ISAK” il necessario supporto logistico e servizio mensa.
L’esercitazione è iniziata sabato 11 maggio ed è terminata domenica 12 maggio nel corso del primo pomeriggio, come programmato, nonostante le incerte condizioni meteo.
Nella giornata di sabato lo scenario simulato verteva sulla ricerca di alcune persone che erano state notate mentre si preparavano per un’escursione in acqua nel fiume Rienza con delle piccole canoe. L’allarme alla centrale operativa veniva lanciato dal proprietario di un maso della zona alla confluenza del rio di Valles con la Rienza, il quale dopo aver visto l’onda di piena scaricata dalla diga presente sul fiume e dopo essere andato a controllare, non ha più visto né le persone né il materiale.
Scattavano i soccorsi e dopo una breve ricognizione della zona, dall’aria mediante elicottero e da terra con squadre di ricerca, sono intervenuti prima il Soccorso acquatico ed i Vigili del Fuoco con i loro gommoni e poi il Soccorso Alpino per il recupero degli sfortunati escursionisti, che in seguito sono stati affidati alle cure del personale della Croce Bianca e della Croce Rossa.
Diverso lo scenario preparato per domenica 12 maggio, l’accompagnatore di un gruppo giovanile impegnato in un corso di sopravvivenza ha allertato il 112 per la scomparsa di 4 ragazzini del suo gruppo che non si sono fatti trovare al punto di incontro dopo l’escursione notturna. Il gruppo di 16 ragazzi si era accampato la sera precedente verso le 18.00 nei pressi della Zizner Hütte dopo essere saliti dalla base NATO di Naz Sciaves passando per Rodengo. Questa simulazione era prevalentemente incentrata sulla ricerca e successivo recupero dei dispersi via terra e tramite elicottero.
Come è consuetudine, anche l’esercitazione “ISAK 2019” si è conclusa con il classico debriefing, nel corso del quale sono stati esaminati i vari aspetti dell’evento, analizzati i problemi riscontrati con gli inevitabili errori, un’occasione per migliorarsi e prendere quella necessaria confidenza con mezzi e attrezzature per essere pronti ad affrontare impegni sempre più difficili con la dovuta professionalità e competenza.
Per molti dei partecipanti, è stata anche l’occasione per apprendere quelle nozioni basilari per operare in sicurezza anche con mezzi sofisticati, quali gli elicotteri.
Reportage: Sergio Morari